Parte oggi (Lunedì 18 Marzo) la campagna che chiede l’abolizione delle prove invalsi.
Ogni anno assistiamo alla somministrazione delle prove INVALSI che hanno, come dichiara il ministero, l’obbiettivo di verificare le competenze degli studenti in alcuni ambiti, valutandoli poi tramite punteggi e inserendoli in una graduatoria.
É notizia degli ultimi giorni che i punteggi acquisiti belle prove verranno inseriti nel curriculum dello studente.
Come studenti e insegnanti contestiamo nel merito il sistema di valutazione che portano questo prove, che passa dall’essere in capo agli insegnanti (che conoscono studenti e studentesse ed eventuali particolarità delle classi) all’essere gestita da agenzie esterne che, oltre a non conoscere le specificità delle singole scuole, costano anche molto alle casse dello Stato e propongono un sistema standardizzato per valutare percorsi individuali diversi tra loro.
Infine la distribuzione dei fondi europei del PNRR, finalizzati alla dispersione scolastica sono vanificati nell’obiettivo, in quanto in base al decreto del Ministero n. 328/2022 i fondi vanno paradossalmente a escludere proprio le scuole con punteggio inferiore, stabilito dalle prove INVALSI, rispetto a quelle con punteggio superiore, creando così scuole di serie A e scuole di serie B
La campagna ruoterà attorno ad una petizione online (il cui link e il cui QR code gireranno su social e volantini).
La nostra battaglia è anche quella di rendere trasversale la lotta per l’abolizione di questi metodi di valutazione, unendo nelle rivendicazioni studenti e insegnanti, anche grazie al lavoro dei dipartimenti dei GC e di RIFONDAZIONE.
La campagna durerà due settimane e vedrà un costante aggiornamento dei progressi ottenuti sulle nostre pagine social
LINK DIRETTO PETIZIONE
Dipartimento nazionale Università dei Giovani Comunisti/e
Perché questa petizione è importante
Lanciata da Giovani Comunisti/e
Ogni anno assistiamo alla somministrazione delle prove INVALSI che hanno, come dichiara il ministero, l'obbiettivo di verificare le competenze degli studenti in alcuni ambiti, valutandoli poi tramite punteggi e inserendoli in una graduatoria.
Come studenti e insegnanti contestiamo nel merito il sistema di valutazione che portano questo prove, che passa dall'essere in capo agli insegnanti (che conoscono studenti e studentesse ed eventuali particolarità delle classi) all'essere gestita da agenzie esterne che, oltre a non conoscere le specificità delle singole scuole, costano anche molto alle casse dello Stato e propongono un sistema standardizzato per valutare percorsi individuali diversi tra loro.
Infine la distribuzione dei fondi europei del PNRR, finalizzati alla dispersione scolastica sono vanificati nell’obiettivo, in quanto in base al decreto del Ministero n. 57/2022 i fondi vanno paradossalmente a escludere proprio le scuole con punteggio inferiore, stabilito dalle prove INVALSI, rispetto a quelle con punteggio superiore, creando così scuole di serie A e scuole di serie B.
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